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WORK AND PROGRESS: una riflessione sugli attuali scenari

PROF.SSA GIOIA DI CRISTOFARO LONGO, Ordinario di Antropologia Culturale - Sapienza/Università di Roma

Le nuove sfide che la Rassegna del Documentario-Premio “Libero Bizzarri” si accinge ad affrontare nella sua ventesima edizione, si collocano nei mutati contesti in atto sul piano culturale, economico e sociale che segnano una svolta epocale nelle relazioni individuali e collettive ad ogni livello e che trovano, proprio nel lavoro, il campo privilegiato di sperimentazione, anche se di questo processo ancora non c’è piena avvertenza.

Il tema del lavoro costituisce, infatti, il filo rosso dell’edizione 2013 del “Bizzarri”. Si tratta di una felice e puntuale scelta che aiuta a cogliere gli elementi distintivi di una rivoluzione culturale in atto, collegata ai processi di globalizzazione ed alla nuova realtà tecnologico-digitale.

Siamo, infatti, di fronte ad una mutazione antropologica epocale che ribalta valori ed orientamenti operativi nella direzione di un superamento dell’organizzazione del lavoro propria della tradizione gerarchico-burocratica basata sulla competizione con quella fondata sulla collaborazione di massa, grazie proprio ai social media. In questo quadro si profila una realtà di nuove dimensioni ed intrecci dell’io, noi, ognuno di noi, tutti noi, caratterizzati da forme inedite di interdipendenze che aprono nuove prospettive di relazioni comunitarie.

Sei parole chiave per focalizzare questo processo:

Connessione: è l’aspetto rivoluzionario collegato alle nuove tecnologie che costituiscono lo strumento fondante del cambiamento organizzativo del lavoro in stretta relazione con i social media che non rappresentano semplicemente un cambiamento aggiuntivo, ma costituiscono un salto, una vera e propria discontinuità.

Empatia: una prospettiva che, pur con una lunga storia alle spalle, sta emergendo nuovamente come aspetto centrale e distintivo delle relazioni umane. La prospettiva dell’empatia è oggi affermata a livello interdisciplinare: neuroscienze, economia, psicologia, scienze sociali, scienze dell’organizzazione e del lavoro offrono singolari ed altamente significative convergenze. L’empatia emerge, quindi, come orientamento primario al posto di aggressività, violenza, comportamento egoista, dando luogo ad un vero e proprio rovesciamento di paradigma.

Rete: strumento per la gestione delle attività economiche nella direzione del superamento delle ipotesi liberiste basate sull’interesse particolare, attuando scambi trasparenti e strategie di reciproco beneficio. La rete, fondata su uno scopo quale elemento aggregativo, costituisce il legame che trasforma gli individui in membri di una comunità.

Collaborazione/innovazione: una cultura collettiva aperta al cambiamento ed attenta alla gratificazione sociale di tutto ciò che è innovazione. Riguarda comportamenti, modalità, processi e rapporti con le tecnologie, dando luogo ad aggregazioni per valori ed interessi in vista di un obiettivo comune.

Social media: l’occasione di un nuovo paradigma organizzativo che può tradursi in una pluralità di modelli attuativi coerenti con l’ispirazione di fondo. Si ridimensiona così il modello gerarchico a favore di una collaborazione di massa tra gruppi di persone, non necessariamente in relazione diretta tra loro, che nell’interazione diventano comunità collaborative.

Co-decisione: l’interscambio informativo è alla base delle forme di collaborazione che consentono il coordinamento delle attività tra le persone attraverso la creazione di spazi di lavoro virtuali che rendono possibile la sincronizzazione delle attività, l’interazione a distanza, il mutuo adattamento, il coinvolgimento e la distribuzione della conoscenza.

Un nuovo modello culturale di impresa, dunque, che interseca di continuo tre piani: quello organizzativo, quello tecnologico e quello umano.